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Già quattro secoli prima della nascita di Cristo, Ippocrate, l"uomo che ha dato origine alla medicina attuale, lavorava per individuare le proprietà curative delle piante ("fito" dal greco phyton = pianta). La fitoterapia è, infatti, la più antica forma di medicina, che sfrutta la somministrazione di preparati ottenuti da piante medicinali a scopo curativo. Nato con l"uomo, l"istinto di curarsi con le piante si è sviluppato attraverso fasi successive (intuizione, empirismo, interpretazione, sperimentazione e analisi scientifica) fino ad elevarsi a scienza vera e propria. Codificando le modalità attraverso le quali le sostanze contenute in una pianta si trasformano in principio medicamentoso (identificazione, raccolta, controllo, conservazione, standardizzazione), la fase scientifica della fitoterapia ha fatto dell"uso delle piante medicinali una metodologia che sfida in efficacia la moderna medicina di sintesi e spesso ne supera i risultati e ne riduce gli effetti dannosi. Le preparazioni utilizzate in fitoterapia devono infatti la loro efficacia non solo alla presenza di un singolo principio attivo, come nel caso della medicina classica più comune, ma ad un insieme di sostanze presenti negli estratti delle droghe vegetali, definite nel loro insieme "Fitocomplesso". Tali sostanze, agendo in modo complementare, svolgono all"interno del fitocomplesso un potenziamento reciproco teso sia ad aumentare l"efficacia dei singoli principi attivi, sia a moderarne gli effetti collaterali indesiderati, ottenendo così un"azione armonica e non violenta. La grande varietà, poi, di piante medicinali e la molteplicità di effetti curativi, patrimonio di interminabili ricerche ed osservazioni avvenute nel corso dei secoli, fanno della moderna fitoterapia uno strumento di grande importanza che , se affiancato in modo corretto alla medicina classica, non potrà che arricchire le armi in nostro possesso per il perseguimento della salute.
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